Kim Minjung

Dior Lady Art

Dior

Che la Lady Dior bag non sia semplicemente una borsa è un dato di fatto. Simbolo e leggenda, deve il suo nome a un’icona altrettanto straordinaria, la principessa Diana, Lady D, che la elesse sua borsa preferita. Da allora la “Chouchou” (questo il suo primo nome) divenne per tutti la Lady Dior. Oggi non solo rimane l’oggetto del desiderio da collezionare per molte fashion addicted, ma è anche fonte di attrazione per il mondo dell’arte. Sì perché il progetto Dior Lady Art è giunto alla sua 7° edizione, chiamando in causa questa volta undici artisti – Sarah Cwynar, Ghada Amer, Alex Gardner, Wang Yuyang, Shara Hughes, Françoise Pétrovitch, Dorothy Iannone, Zhenya Machneva, Minjung Kim, Brian Calvin e Bouthayna Al Muftah – provenienti da tutto il mondo per reinterpretare, ancora una volta, l’iconico accessorio, vestendolo delle più audaci applicazioni, colori e interpretazioni. «Ho sempre concepito il mio lavoro come una ricerca verso la bellezza nella serenità. Condividere, comunicare, scoprire, contemplare. Le mie opere incitano lo spettatore a esplorare se stesso e il mondo, in una costante ricerca di quiete». L’approccio creativo dell’artista coreana Minjung Kim oggi esplora una nuova strada, partecipando alla settima edizione di Dior Lady Art Project. Anche questa volta l’iconica borsa della maison viene interpretata da artisti internazionali in un mix di culture, savoir-faire e sensibilità diverse. «È la prima volta che penso attraverso la mente del consumatore. Quando dipingo lo faccio per me stessa, ma per realizzare questi oggetti moda sono diventata più altruista, il che mi fa sentire utile».

E così l’artista sudcoreana Minjung Kim presenta la sua borsa Lady Dior reinterpretata in tre versioni. Amante della carta, il suo materiale “spirituale”, la designer prende ispirazione dalla sua biblioteca a Milano, o da un immagine di ombrelli visti dall’alto, o dal suono della marea per creare i suoi pezzi unici tra moda e arte.

PH: Dior Press Office