L’arte, a Los Angeles, descrive un mondo particolare, tra sperimentazione e pittura, performance estreme e contaminazione con le culture lowbrow alternative. È una megalopoli nel deserto, un universo a sé che parla molte lingue e vive altrettante contraddizioni: un fertile insieme di idiomi e popoli. La città ha sempre prodotto un’arte complessa, fungendo da polo d’attrazione per creativi provenienti da altri stati; il clima mite della California rivela una scelta di vita radicalmente differente che influenza il modo di produzione. Los Angeles (State of Mind) è il racconto di una città attraverso diverse generazioni di artisti che si sono imposte a partire dagli anni Settanta per arrivare fino a oggi; una mostra che evidenzia, ancora una volta, quanto sia stretto il rapporto di Napoli con l’arte internazionale. Gallerie e collezionisti partenopei non hanno mancato l’appuntamento con l’area più complessa dell’America, trovandovi similitudini e assonanze culturali. Le Gallerie d’Italia di Napoli ospitano da qualche anno un ciclo di mostre dedicato alle capitali mondiali dell’arte contemporanea. Los Angeles (state of mind), è la quarta mostra del ciclo, che segue New York (nel2017), Londra (nel 2018) e Berlino (nel 2019), presentata alle Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano, sede museale di Intesa Sanpaolo a Napoli. In mostra saranno esposte opere di Umar Rashid e un’opera di James Brown. L’opera selezionata di questo artista comprende un gruppo di 77 disegni ispirati al libro ‘‘Guida Sacra della Città di Napoli’’, che Brown regalò al suo gallerista Lucio Amelio negli anni ‘80.